Stimoli sensoriali: il tipo di risposta può fare la differenza


Larga parte della predisposizione all’obesità potrebbe nascondersi nel tipo e nell’ampiezza delle risposte cerebrali scatenate dagli stimoli legati all’alimentazione. Di questo sono convinti innumerevoli gruppi si studiosi i quali riconoscono, tra fattori che contribuiscono al mantenimento del peso corporeo, l’importanza della risposta cerebrale agli stimoli gustativi o oro-sensoriali.
Recentemente, Lawrence H. Sweet e colleghi del Butler Hospital in Rhode Island hanno analizzato se vi erano differenze nella risposta cerebrale agli stimoli oro-sensoriali tra gruppi di individui caratterizzati da diverse situazioni corporee. Lo studio ha infatti valutato, attraverso risonanza magnetica funzionale, l’attivazione cerebrale che si produceva in risposta ad uno stimolo dolce in soggetti obesi, in soggetti normopeso e negli individui ex-obesi capaci di mantenere la condizione corporea raggiunta.
I ricercatori hanno osservato una significativa risposta in almeno nove aree cerebrali, tra queste: l’insula bilaterale, il giro frontale inferiore sinistro, il putamen sinistro ed altre regioni deputate all’elaborazione degli stimoli sensoriali. Dopo un minuto dallo stimolo, tutte le regioni presentavano una marcata attenuazione delle risposte. Tuttavia, gli individui ex-obesi presentavano risposte di maggiore entità.
Complessivamente, le risposte agli stimoli oro-sensoriale sembrano raggiungere un massimo di attivazione entro 40 secondi e si attenuano, normalmente, tra i 40 e i 60 secondi nelle regioni cerebrali associate all’elaborazione delle sensazioni, nei circuiti della ricompensa e del controllo inibitorio.
La maggiore reattività agli stimoli oro-sensoriali osservata nei soggetti ex-obesi potrebbe quindi determinare un maggiore senso di gratificazione e una capacità di controllo inibitorio superiore, limitando la sovralimentazione e garantendo così il mantenimento del peso corporeo raggiunto.



- L’alimentazione e la nutrizioneAlimentazione e nutrizione sono concetti complementari; hanno lo scopo di mantenere lo stato di salute, svolgendo un ruolo di prevenzione.