Spesa energetica nei pazienti con Crohn

Anche se in trattamento, resta più alta
Ileite terminale o Morbo di Crohn

La malattia di Crohn è una malattia intestinale cronica ad eziologia sconosciuta che coinvolge una qualsiasi sezione del tratto gastrointestinale e spesso è associata a malnutrizione proteico-energetica.

La malnutrizione è frequente in questi pazienti a causa di un ridotto assorbimento di sostanze nutritive per il coinvolgimento infiammatorio della mucosa intestinale, ostruzione meccanica o ampie resezioni intestinali. Questi fattori possono agire da soli o in combinazione, riducendo la capacità dell’intestino a mantenere l’equilibrio proteico-energetico, dei fluidi, degli elettroliti e dei micronutrienti. Inoltre l’anoressia e gli effetti catabolici di infiammazione sistemica potrebbero contribuire a causare la perdita di peso e le carenze nutrizionali.

Tra i meccanismi proposti vi è l’aumento della spesa energetica a riposo (REE) non bilanciata da un adeguato apporto calorico.

Lo studio

Uno studio tutto italiano, condotto dai ricercatori dell’Università di Napoli Federico II, ha analizzato REE in 36 pazienti con Morbo di Crohn, clinicamente stabili e senza complicazioni da almeno 6 mesi. 24 erano in trattamento immunosoppressivo (G2), gli altri 12 no (G1).

REE è stata valutata mediante calorimetria indiretta e la composizione corporea con l’impedenza bioelettrica (BIA).

I due gruppi erano simili per età, altezza e BMI, ma quelli in trattamento avevano peso maggiore, maggior FFM e minor FM e diverso angolo di fase (G1: 5,6 ± 1,4 vs G2 6,5 ± 1,0 °).
I parametri di infiammazione erano significativamente più alti nel G1 rispetto al G2.

REE era più alta nei G2 vs G1: 1383 ± 267 vs 1582 ± 253kcal / die (p <0.05) sia negli uomini: 1579 ± 314 vs 1640 ± 203 che nelle donne: 1267 ± 140 vs 1380 ± 132.

Da questi dati, quindi, si evince che la terapia immunosoppressiva ha effetti positivi sia sulla composizione corporea che sullo stato infiammatorio.

Quando però REE viene corretto per la massa magra (FFM), risulta più elevato in G1 (34,8 ± 4,89 vs 33,0 ± 4,35 kcal / kg, p <0.05), ed è maggiore in entrambi i gruppi rispetto a una popolazione di controllo dello stesso sesso ed età (REE / FFM: 30,9 ± 4,5 kcal / kg ).

Quindi gli effetti benefici dell’ intervento farmacologico non normalizzano completamente il dispendio energetico in quanto i pazienti mostrano ancora un REE corretto superiore alla norma.

Significato clinico

Questi risultati preliminari suggeriscono che la correzione di REE rispetto alla FFM è un modo più preciso per l’interpretazione dei dati di spesa di energia nei pazienti con Morbo di Crohn.

La terapia immunosoppressiva cronica sembra portare beneficio a lungo termine per lo stato nutrizionale dei pazienti con malattia di Crohn, che devono essere sempre attentamente monitorati.

Bigliografia :
Fonti :

mar 28 giugno 2016
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