Se troppo non basta
Eh, è così: se sul pianeta tutti seguissero le raccomandazioni nutrizionali circa il consumo di frutta e verdura, la loro produzione non basterebbe per tutti.
Lo rileva una ricerca dell’Università canadese di Guelph, pubblicata dalla rivista PLOS ONE, che mette in evidenza l’enorme differenza tra la produzione di cereali, grassi e zuccheri rispetto a alimenti più sani quali frutta, verdura e, in parte minore, di proteine.
Le abitudini alimentari attuali si assestano sulle 12 porzioni di cereali per persona invece delle otto consigliate; cinque porzioni di frutta e verdura invece di 15; tre porzioni di olio e grasso invece di una; tre porzioni di proteine invece di cinque; quattro porzioni di zucchero invece di nessuna (secondo i livelli raccomandati canadesi).
La sostenibilità è una delle “grandi sfide” del 21° secolo.
In generale, gli studiosi propongono di affrontare questo problema aumentando la produzione agricola, investendo in tecnologia per aumentare i raccolti, cambiare dieta o ridurre lo spreco alimentare.
I risultati dello studio canadese mostrano che il sistema agricolo globale attualmente sovraproduce cereali, grassi e zuccheri mentre la produzione di frutta e verdura e proteine non è sufficiente per soddisfare i bisogni nutrizionali della popolazione attuale. Correggere questo squilibrio porterebbe a ridurre la quantità di terra arabile utilizzata dall’agricoltura di 51 milioni di ettari a livello mondiale, perché frutta e verdura richiedono meno terra da coltivare rispetto a cereali, zucchero e grassi. Ma per raggiungere questa diminuzione, i consumatori dovrebbero mangiare meno carne e il settore agroalimentare dovrebbe produrre più proteine vegetali.
Per una popolazione in crescita, questi calcoli suggeriscono che l’unico modo per avere a disposizione gli alimenti per una dieta nutrizionalmente bilanciata, salvare la terra e ridurre le emissioni di gas serra è quello di consumare e produrre più frutta e verdura, nonché la transizione verso diete più elevate in proteine vegetali.
E se le cose non dovessero cambiare? I ricercatori hanno stimato che nel 2050, quando la popolazione del pianeta sfiorerà i 10 miliardi di persone, serviranno 12 milioni di ettari (!) in più di terra arabile, senza parlare di quella che servirebbe per i pascoli..
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