Qualità della dieta e comportamento alimentare

bia_anoressia

In uno studio crossover randomizzato, in cieco, sono stati coinvolti 12 uomini in sovrappeso o obesi di età compresa tra 18-35 anni che erano invitati a consumare  2 pasti ad alto e basso IG (indice glicemico) controllati per calorie, macronutrienti e appetibilità. Si partiva dall’ipotesi che l’attività del cervello fosse maggiore dopo il pasto ad alto GI in alcune regioni cerebrali coinvolte (area della ricompensa e area del desiderio) nel comportamento alimentare.

Si è così evidenziato che dopo 2 ore dal pasto a IG più elevato, l’incremento della glicemia era 2,4 volte maggiore rispetto al pasto a basso IG. Il valore della glicemia mostrava una tendenza a diminuire significativamente dopo 4 ore dal pasto a elevato IG con conseguente forte sensazione di fame riportata dai partecipanti.

Una maggiore attività cerebrale (misurata tramite RMN) si notava, quindi, nello stesso momento nelle aree cerebrali coinvolte. Gli autori ritengono, dunque, che un pasto a elevato IG, rispetto a un pasto isocalorico a IG più basso, possano stimolare differenti zone cerebrali deputate al controllo dell’intake nel pasto successivo. In termini pratici, piccoli pasti a basso IG potrebbero essere utili per compensare la fame e il desiderio di cibo, nei soggetti sovrappeso e obesi, contenendo le oscillazioni postprandiali della glicemia.

Bibliografia :
Fonti :

lun 1 luglio 2013
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