Pnei e sclerosi multipla
Nella Sclerosi Multipla (SM), il sistema immunitario di una persona attacca in modalità anomala il suo sistema nervoso. A seconda di quali siano i nervi danneggiati nell’assalto, i segni ed i sintomi variano notevolmente, ma possono includere affaticamento, intorpidimento o debolezza agli arti, vertigini, problemi alla vista, formicolio e dolore. I pazienti con SM recidivante-remittente – la forma più comune – possono essere stabili per mesi o anni tra periodi di malattia.
Le persone con sclerosi multipla (SM) possono trovare un’abbondanza di consigli contrastanti che suggeriscono che le diete speciali – dall’evitare cibi trasformati a cibi a basso contenuto di carboidrati – alleggeriscono i loro sintomi. Ma l’evidenza che i cambiamenti nella dieta possono migliorare l’affaticamento o altri sintomi della SM, è scarsa.
E’ stata ora avviata una sperimentazione per valutare se ridurre drasticamente le calorie due volte a settimana possa modificare l’ambiente immunitario e il microbioma intestinale, e quindi potenzialmente modificare il decorso della malattia. Lo studio dimostra infatti che il digiuno può ridurre i sintomi simil-MS nei topi.
Sono stati reclutati pazienti con SM recidivante-remittente per uno studio di 12 settimane. Una metà seguirà la solita dieta in stile occidentale sette giorni su sette, mentre l’altra metà manterrà tale dieta per cinque giorni alla settimana, ma si limiterà a 500 calorie di verdure nei restanti due giorni.
La sperimentazione si basa sui risultati di uno studio dell’Università del Connecticut che esaminava terapie basate su microbiomi, pubblicato all’inizio di questo mese nella rivista Cell Metabolism. Lo studio ha dimostrato che il digiuno intermittente riduce i sintomi simil-MS. Nello studio, una parte di topi hanno liberamente mangiato, mentre altri sono stati nutriti a giorni alterni per quattro settimane prima di ricevere un’immunizzazione per scatenare sintomi simil-MS. Entrambi i gruppi di topi hanno poi continuato con le loro stesse diete per altre sette settimane.
I topi che digiunavano a giorni alterni avevano meno probabilità di sviluppare segni di danni neurologici come difficoltà a camminare, debolezza degli arti e paralisi. Alcuni dei topi a digiuno hanno sviluppato sintomi simil-MS, ma sono apparsi più tardi e sono stati meno gravi rispetto ai topi che hanno mangiato a pieno ritmo ogni giorno.
Rispetto ai topi che assumevano pasti quotidiani, quelli che mangiavano a giorni alterni avevano meno cellule immunitarie proinfiammatorie e più di un tipo di cellula immunitaria che mantiene sotto controllo la risposta immunitaria.
La Pnei, e la metodologia Pneisystem affermano infatti da tempo che posso esistere diversi modi possibili in cui il digiuno possa influenzare l’infiammazione e la risposta immunitaria, in primis influenzando i livelli ormonali, quali ad esempio i livelli del corticosterone, ormone antinfiammatorio, che infatti in questo studio sono risultati quasi il doppio nei topi che mangiavano regolarmente rispetto ai topi a digiuno. Il digiuno inoltre ha un serio impatto sul microbioma intestinale.
Il microbioma intestinale – la comunità dei microbi nell’intestino – non solo ci aiuta a digerire il nostro cibo e a sintetizzare vitamine e amminoacidi. Aiuta anche il nostro sistema immunitario a svilupparsi e maturare. La metodologia Pneisystem sa ormai da tempo che un cambiamento nella composizione della comunità dell’intestino potrebbe alterare il sistema immunitario verso una tendenza pro o anti-infiammatoria.
Nello studio appena descritto, per esempio, dopo quattro settimane i topi sottoposti al digiuno come descritto mostravano un ecosistema più diversificato nelle loro viscere rispetto ai topi che mangiavano ogni giorno. In particolare, i topi a digiuno avevano più batteri probiotici Lactobacillus.
Inoltre, il trasferimento di batteri intestinali da topi a digiuno a topi che mangiavano regolarmente, ha reso i destinatari meno suscettibili allo sviluppo di sintomi simil-MS, suggerendo che qualcosa nella comunità microbica stava proteggendo i topi.
- Patologie neurologicheLe malattie neurodegenerative rappresentano quell’insieme di malattie che portano a una progressiva perdita di capacità cerebrali.