Obesità e crescita tumorale

I meccanismi sottesi e le soluzioni possibili
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Una recente revisione della letteratura medica ha esaminato l’impatto dello stato di obeso sullo sviluppo di tumore attraverso l’infiammazione e la disregolazione.

Lo stato di obesità crea un ambiente endocrinologico proinfiammatorio alterando il segnale cellulare tra gli adipociti, le cellule immunologiche e le cellule epiteliali, portando così a sovra-attivazione dei macrofagi del tessuto adiposo e upregulation di composti associati alla carcinogenesi.

L’obesità correla con un deficit di numerose cellule immunologiche, comprese le cellule dendritiche, le cellule natural killer e le cellule T. In parte, questo può essere attribuito ad una recente scoperta dell’espressione del recettore della leptina nelle cellule immunitarie e alla sovraregolazione del segnale della  leptina negli obesi.

Alcuni studi clinici hanno dimostrato la fattibilità di una dieta ad alto contenuto di grassi e basso contenuto di carboidrati come trattamento adiuvante per il cancro, e le sperimentazioni in corso stanno studiando l’impatto di questo intervento sugli esiti della malattia.

In studi preclinici, una dieta chetogenica ha dimostrato di impedire la crescita tumorale in una varietà di tumori attraverso meccanismi anti-angiogenici, anti-infiammatori e pro-apoptotici.

La diffusione dell’obesità e il suo legame con il cancro fornisce un fondamento logico per l’attuazione degli interventi dietetici come strategia terapeutica adiuvante del tumore maligno.

Attualmente la dieta chetogenica è quella candidata come anti-tumorale, grazie alle anomalie metaboliche delle cellule tumorali stesse. Tuttavia, i dati sugli esseri umani sono scarsi e anche la traduzione di modelli tumorali murini alla clinica non è così semplice.

La metanalisi

E’ stata condotta una meta-analisi  per verificare la crescita tumorale nel topo utilizzando una alimentazione chetogenica come unica terapia.

Sono stati inclusi 12 studi  di sopravvivenza (definito come il tempo per raggiungere un end-point predefinito come volume del tumore) di topi in chetogenica  illimitata rispetto ad una dieta standard con elevati livelli di carboidrati (SD).

L’analisi dei dati ha fornito delle stime interessanti, indicanti un beneficio complessivo significativo della chetogenica in termini di tempi di sopravvivenza medi prolungati e ridotto tasso di rischio.

C’è stato un effetto ritardante la crescita tumorale complessiva e altri studi chiariranno se ci sono differenze rispetto la localizzazione del tumore.

Bigliografia :
Fonti :

mar 21 giugno 2016
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