Nessuna fatica

Venerdì 15 settembre ricorre la giornata mondiale per la consapevolezza sul linfoma, gruppo molto eterogeneo di malattie che complessivamente in Italia colpisce ogni anno oltre 10 mila persone.

L’affaticamento persistente correlato al cancro (CRF) a lungo termine è l’effetto collaterale più comune riportato dai sopravvissuti al linfoma.

La CRF riduce la qualità della vita e i trattamenti sono limitati.

Lo studio pilota

Questo studio mirava a determinare la fattibilità del reclutamento e del mantenimento dei sopravvissuti al linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) in un intervento in remoto di 12 settimane con una dieta volta a ridurre la fatica (FRD) e a valutare l’efficacia preliminare dell’intervento.

I partecipanti hanno incontrato a distanza un nutrizionista per otto sessioni individuali. Gli obiettivi della dieta includevano il consumo di frutta, verdura, cereali integrali e alimenti ricchi di acidi grassi omega-3 specifici.

L’accettabilità è stata valutata in base alla partecipazione alle sessioni, al raggiungimento degli obiettivi FRD e ai questionari finali.

L’assunzione alimentare e l’affaticamento auto-riferiti sono stati misurati utilizzando rispettivamente l’Healthy Eating Index-2015 e il PROMIS Fatigue Short Form, al basale e dopo l’intervento.

Dei dieci sopravvissuti al DLBCL arruolati, nove hanno partecipato a tutte le sessioni e hanno completato l’intervento. L’aderenza settimanale agli obiettivi di assunzione alimentare mirati è migliorata significativamente durante lo studio, con i partecipanti che hanno raggiunto gli obiettivi nell’arco di 4 giorni a settimana alla settimana 11.

La qualità media della dieta è migliorata significativamente dal basale al post-intervento.

Di pari passo, anche l’affaticamento medio si è ridotto significativamente.

Significato clinico

L’intervento FRD in remoto di 12 settimane è risultato fattibile, accettabile e promettente nel migliorare la qualità della dieta e l’affaticamento nei sopravvissuti al DLBCL.