La dieta occidentale è deleteria per il microbioma

Grassi e zuccheri rovinano l’ippocampo

Numerose evidenze suggeriscono che seguire abitualmente una dieta occidentale (WD) ad elevato contenuto di grassi saturi e zuccheri aggiunti, potrebbe avere un impatto negativo sulle funzioni cognitive, particolarmente sui processi della memoria che si basano sull’integrità dell’ippocampo.

In proposito prove emergenti suggeriscono che il microbioma intestinale (flora intestinale) possa in qualche modo influenzare le funzioni cognitive tramite l’asse intestino-cervello, e che alcuni fattori dietetici della dieta occidentale possano alterare significativamente le proporzioni di batteri commensali che si trovano nel tratto gastrointestinale.

Lo studio

Recentemente alcuni ricercatori degli Stati Uniti hanno pubblicato su Frontiers in Behavioral Neuroscience una revisione centrata sui meccanismi attraverso i quali il consumo abituale di una WD influisce negativamente sulle funzioni neurocognitive, con particolare attenzione alle recenti prove che collegano il microbioma intestinale all’ippocampo con le carenze metaboliche e dietetiche associate.  Gli autori hanno posto in evidenza le prove che collegano i batteri intestinali all’alterazione della permeabilità intestinale e all’integrità della barriera ematoencefalica, rendendo il cervello più vulnerabile all’afflusso di sostanze deleterie provenienti dal sangue circolante.

La dieta occidentale, secondo gli autori, aumenterebbe anche la produzione di endotossine prodotte ai batteri commensali, che possono promuovere infiammazione a livello dei tessuti neurali e disfunzioni cognitive. Tra l’altro, recenti scoperte mostrano anche che le alterazioni della flora intestinale indotte dalla dieta occidentale compromettono la sensibilità periferica all’insulina, un fenomeno che generalmente è associato a una disorganizzazione  neuronale dell’ippocampo e ai conseguenti deficit mnemonici.

Significato clinico

In alcuni casi il trattamento con probiotici specifici o prebiotici possono prevenire o invertire alcuni degli effetti deleteri del consumo di una WD sui risultati neuropsicologici, indicando che una strategia  mirata a mantenere stabile l’equilibrio dell’ecoambiente intestinale può essere di successo per contrastare il deterioramento cognitivo associato a disordini dietetici e metabolici.

 

Bigliografia : Noble EE, Hsu TM, Kanoski SE.
Fonti : Gut to Brain Dysbiosis: Mechanisms Linking Western Diet Consumption, the Microbiome, and Cognitive Impairment. Front Behav Neurosci. 2017 Jan 30;11:9. doi: 10.3389/fnbeh.2017.00009. eCollection 2017.

mar 28 marzo 2017
VEDI ANCHE
Microbiota e AlzheimerLactobacillus plantarum e neuromodulazione
La somministrazione di probiotici può migliorare la disbiosi intestinale, lo stress ossidativo, le risposte cognitive.
mar 21 gennaio 2020
sano_microbiotaCosa è sano per un sano microbiota?
Dieta e ambiente influenzano il microbioma intestinale e hanno implicazioni dirette sulla risposta immunitaria che influisce sull'IBD.
mar 26 aprile 2022
Parliamo di ...
  • disbiosi-intestinale
    Disbiosi intestinale
    La disbiosi è un qualsiasi cambiamento dell’equilibrio della flora batterica intestinale che determina l’insorgenza di sindromi quali LGS o SIBO.
  • Disordini gastrointestinali
    Disordini gastrointestinali
    I disordini gastrointestinali riguardano l’apparato digerente e sono strettamente correlati agli aspetti quali e quantitativi dell’alimentazione.