La dieta anti-fame

I chetoni riducono l’appetito
dieta-iperproteica-iperglucidica

Le diete basate su un apporto calorico molto basso (VLEDs) e le diete a basso contenuto di carboidrati chetogeniche (KLCDs) rappresentano due strategie alimentari che sono state associate alla soppressione dell’appetito.

Per valutare quantitativamente l’effetto di diete chetogeniche sulla valutazione dell’appetito, un gruppo di ricercatori ha condotto una ricerca bibliografica sistematica e una meta-analisi degli studi che hanno valutato l’appetito attraverso scale analogiche visive prima (in bilanciamento energetico) e durante (mentre erano in chetosi) la dieta VLED o KLCD.

Gli individui avevano meno fame e erano esposti a più senso di pienezza/sazietà nel gruppo VLED, e gli individui aderenti alla KLCD erano meno affamati e avevano un desiderio di mangiare ridotto.

Anche se queste variazioni assolute dell’appetito erano piccole, si sono verificati nel contesto di restrizione energetica, che è noto aumentare l’appetito nelle persone obese.

Quindi, il beneficio clinico di una dieta chetogenica è nel prevenire un aumento di appetito, nonostante la perdita di peso.

La chetosi sembra fornire una spiegazione plausibile per questa soppressione di appetito.

Autori: Gibson AA, Seimon RV, Lee CM, Ayre J, Franklin J, Markovic TP, Caterson ID, Sainsbury A.
Fonte: Obes Rev. 2015 Jan;16(1):64-76
Link della fonte http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25402637
Un altro studio ha cercato di fare chiarezza sui meccanismi alla base della riduzione della fame delle diete, mettendo a confronto le diete HPLC (iperproteiche, low-charb) e HPMC (iperproteiche, con carboidrati medi) sul metabolismo del glucosio e dei corpi chetonici, in particolare in aree chiave del cervello coinvolte nel controllo dell’appetito.

12 uomini, obesi  hanno seguito per due periodi di 4 settimane cross over diete isoenergetiche con il 30% dell’energia come proteine e, per cicli di 4 settimane, o con un basso livello di carboidrati LC (22 g / d; HPLC) o un livello più alto (182 g / d; HPMC) ovvero 9 volte il quantitativo di carboidrati delle LC.

Come atteso, il punteggio fame è stato inferiore del 14% (p = 0.013) per l’intervento dietetico HPLC vs HPMC. Il flusso di corpi chetonici è stato di circa 4 volte maggiore per l’intervento HPLC.

Con la PET (Tomografia a emissione di protoni) i ricercatori sono andati a vedere l’assorbimento del glucosio in diverse regioni del cervello: a sorpresa, malgrado i 2 tipi di dieta fornissero all’organismo livelli di glucosio molto differenti, le quantità arrivate al cervello differivano di poco, di circa il 5%.

Nonostante questo, l’assorbimento di glucosio da parte delle cinquantaquattro regioni del cervello analizzata  con la PET è rimasta simile per i due interventi dietetici, quindi il cervello è ben protetto da meccanismi di compensazione e le diete chetogeniche non influenzano la funzionalità del Sistema Nervoso Centrale.

Autori: Lobley GE, Johnstone AM, Fyfe C, Horgan GW, Holtrop G, Bremner DM, Broom I, Schweiger L, Welch A.
Fonte: Br J Nutr. 2014 Feb;111(4):586-97
Link della fonte: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24528939

Bigliografia :
Fonti :

mar 10 maggio 2016
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