Disbiosi cutanea e malattie infiammatorie

Batteri nella dermatite e nella psoriasi
microbiota difese

Nonostante i recenti progressi nella comprensione della diversità microbica nell’omeostasi cutanea, la rilevanza della disbiosi microbica nelle malattie infiammatorie è ancora da caratterizzare.

La pelle rappresenta un’interfaccia primaria di tessuto, in cui l’accessibilità, sia alle specie di microbi che ai tessuti sottostanti, offre un’opportunità unica per gli studi sulle interazioni ospite-microbioma nell’avvio e nel mantenimento dell’infiammazione atopica / allergica o di tipo autoimmune.

Lo studio

Uno studio che ha coinvolto ricercatori di tutta Europa fornisce un’analisi comparativa delle comunità microbiche della pelle accoppiata a modelli globali di espressione genica cutanea in pazienti con dermatite atopica o psoriasi.

Dallo studio è emerso che la dermatite atopica e la psoriasi possono essere classificate da microbi distinti, che differiscono dalla composizione dei microbiomi di volontari sani.
In dettaglio:

– la dermatite atopica è dominata da un singolo microbo (Staphylococcus aureus) e associata a una firma trascrittomica dell’ospite rilevante per la malattia per la funzione di barriera cutanea, il metabolismo del triptofano e l’attivazione immunitaria.
– la psoriasi, al contrario, è caratterizzata da comunità co-ricorrenti di microbi e associazioni deboli con l’espressione genica correlata alla malattia.

Le interazioni tra microbi commensali o patogeni e gli ospiti che colonizzano sono fondamentali per il mantenimento dell’omeostasi e l’inizio della malattia.

I microbi cutanei commensali controllano l’omeostasi immunitaria adattiva della pelle attraverso l’interazione con specifici sottogruppi di cellule dendritiche che presentano antigene (DC) e popolazioni di cellule T effettrici, supportando la propria sopravvivenza e proteggendo dalla crescita eccessiva di agenti patogeni.

Nella dermatite atopica (AD), come modello di malattia infiammatoria atopica / allergica, i microbi cutanei commensali sono associati alle eruzioni cutanee. La disbiosi correlata all’AD è spesso caratterizzata dalla colonizzazione da parte dello Staphylococcus aureus e dalla perdita simultanea di altre specie potenzialmente benefiche. S. aureus è associato alla gravità della malattia e può essere il risultato di una combinazione dei suoi effetti dannosi da un lato e della perdita di effetti benefici da altri membri del microbiota cutaneo dall’altro. Pertanto, l’uso di terapie antimicrobiche che colpiscono S. aureus potrebbe non essere la scelta ottimale in quanto potrebbero eliminare specie o ceppi benefici e interrompere le interazioni mutualistiche tra la pelle e il suo microbiota.

La psoriasi (PSO) sembra indurre cambiamenti fisiologici nel sito della lesione, selezionando un microbiota specifico.

Nella psoriasi, il microbioma cutaneo è caratterizzato dalla coesistenza di più organismi, tra cui le specie Corynebacterium e Finegoldia, che potrebbero giocare un ruolo importante nella malattia o valenza diagnostica, ma se la disbiosi abbia un significato patofisiologico è ancora da dimostrare.

Bibliografia : Fyhrquist N, Muirhead G, Prast-Nielsen S, Jeanmougin M et al.

lun 13 gennaio 2020
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