Dimagrire dove conta


Il grasso non è tutto uguale.
In particolare, il grasso viscerale – quello che si accumula in profondità nella cavità addominale, attorno agli organi interni – è considerato il più pericoloso per la salute. È stato a lungo associato a un aumentato rischio di diabete, malattie cardiovascolari e altri disturbi metabolici. Ma quanta perdita di grasso viscerale serve realmente per ottenere un beneficio concreto? Una nuova ricerca aiuta a rispondere a questa domanda.
Lo studio: 3 mesi per testare l’impatto della dieta
Un team di ricercatori ha condotto uno studio su 175 adulti con sovrappeso o obesità, sottoponendoli a un intervento dietetico della durata di tre mesi. I partecipanti sono stati monitorati attentamente: all’inizio e alla fine del programma sono stati misurati non solo peso e circonferenza vita, ma anche la quantità di grasso viscerale (VFA, visceral fat area) e vari indicatori cardiometabolici come colesterolo, trigliceridi e glicemia.
L’obiettivo era capire se, e in che misura, la riduzione del grasso viscerale fosse collegata al miglioramento di questi marcatori di salute.
I risultati sono chiari: più si perde grasso viscerale, più migliorano i parametri di salute. In particolare:
- Chi ha perso almeno il 5% di grasso viscerale ha mostrato una probabilità quasi tripla di ridurre la circonferenza della vita in modo significativo.
- La stessa perdita è stata associata a miglioramenti importanti nel colesterolo HDL (quello “buono”), nei trigliceridi e nell’emoglobina glicata (HbA1c), un indicatore fondamentale del controllo glicemico.
- Anche perdite inferiori al 5% non sono state inutili: i partecipanti che hanno ridotto meno del 5% del grasso viscerale hanno comunque avuto un miglioramento significativo del colesterolo HDL rispetto a chi non ha perso nulla.
Perché è importante puntare al grasso viscerale?
Questi risultati rafforzano l’idea che non basta perdere peso in generale, ma è fondamentale perdere il “peso giusto”. Il grasso viscerale, infatti, è metabolicamente attivo: produce sostanze infiammatorie e altera il metabolismo del glucosio e dei lipidi. La sua riduzione sembra avere effetti diretti e rapidi sul rischio cardiometabolico.
Significato clinico
Secondo gli autori dello studio, la perdita del 5% del grasso viscerale dovrebbe essere considerata un obiettivo minimo nei programmi di prevenzione e trattamento dell’obesità. Sebbene la perdita complessiva di peso sia importante, concentrarsi sulla riduzione mirata del grasso viscerale può offrire vantaggi molto più rilevanti per la salute cardiovascolare e metabolica.
In sintesi: dimagrire è utile, ma dimagrire dove serve è ancora più importante. Questo studio suggerisce che anche un piccolo cambiamento – se mirato al grasso viscerale – può avere un grande impatto sul cuore e sul metabolismo.



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