Dieta e ippocampo
Gli studi epidemiologici suggeriscono che i fattori legati allo stile di vita possono ridurre il rischio di demenza. Tuttavia, pochi studi hanno esaminato l’associazione tra dieta e rapporto vita-fianchi con la connettività dell’ippocampo.
Lo studio
Nel sottostudio Whitehall II Imaging, i ricercatori hanno esaminato i cambiamenti longitudinali nella qualità della dieta in 512 partecipanti (età 48-60 anni) e il rapporto vita-fianchi in 665 partecipanti (età 48-68 anni).
La qualità della dieta è stata misurata utilizzando l’Alternative Health Eating Index-2010 valutato tre volte in 11 anni e il rapporto vita-fianchi cinque volte in 21 anni.
L’imaging cerebrale e i test cognitivi sono stati eseguiti all’età di 70 ± 5 anni, misurando la sostanza bianca con l’imaging del tensore di diffusione e la connettività funzionale dell’ippocampo con la risonanza magnetica funzionale a riposo.
I ricercatori hanno riscontrato che una migliore qualità della dieta nella mezza età e miglioramenti nella dieta nella metà e nella tarda età erano associati a una maggiore connettività funzionale dell’ippocampo al lobo occipitale e al cervelletto e a una migliore integrità della sostanza bianca misurata da una maggiore anisotropia frazionaria e una minore diffusività.
Un rapporto vita-fianchi più elevato nella mezza età era associato a una maggiore diffusività media e radiale e a una minore anisotropia frazionaria in diversi tratti, tra cui il fascicolo longitudinale inferiore e il cingolo.
Le associazioni tra il rapporto vita-fianchi nella mezza età, la memoria di lavoro e la funzione esecutiva erano parzialmente mediate dalla diffusività radiale. Tutte le associazioni erano indipendenti da età, sesso, istruzione e attività fisica.
Significato clinico
Questi risultati evidenziano l’importanza di mantenere una dieta di qualità e un sano rapporto vita-fianchi nella mezza età per mantenere la salute del cervello in età avanzata. Il miglioramento della salute alimentare e metabolica è un obiettivo da perseguire anche nella mezza età per la prevenzione del declino cognitivo in età avanzata.
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