Contro il cuore, c’è grasso e grasso!
I risultati sono basati su 6 anni di follow-up di 1106 membri della coorte di terza generazione del celebre studio longitudinale e sono stati pubblicati 26 settembre 2016 nel Journal of American College of Cardiology.
Più elevati volumi di grasso addominale e la diminuzione della densità del grasso, misurato mediante tomografia computerizzata (TAC), sono associati con un profilo di rischio cardiovascolare peggiore , ben oltre la previsione dei rischi sulla base dell’indice di massa corporea (BMI) o della circonferenza vita.
Inoltre, le variazioni del volume di grasso addominale e della sua densità correlano con i cambiamenti nei fattori di rischio cardiovascolare: ipertensione, elevato colesterolo LDL e trigliceridi elevati.
Lo studio
Durante i 6.1 anni di follow-up, il volume totale di grasso addominale dei partecipanti è aumentato di 602 cm3 per il sottocutaneo e 703 cm3 per il viscerale. La densità si è attenuata di 5,5 HU (Hounsfield units) per il sottocutaneo e è lievemente aumentata (0,07 HU) per il viscerale. Allo stesso tempo, il peso medio è aumentato di 2,4 kg, il BMI di 1,1 kg / m2 e la circonferenza vita media di 3,7 cm.
Aggiustando i dati per attenuazione basale del grasso addominale, indice di massa corporea, circonferenza vita, fattori di rischio CV, età, sesso, abitudine al fumo, consumo di alcol, attività fisica, stato di post-menopausa e terapia ormonale sostitutiva, si ottiene una relazione con i diversi fattori di rischio indicata in tabella:
Il BMI può dare messaggi contrastanti: mentre può identificare i pazienti a maggior rischio di mortalità, le persone che sono in sovrappeso o lievemente obese possono avere rischio di mortalità inferiore o simile rispetto alle persone di peso normale. Inoltre circa un terzo degli adulti obesi sono metabolicamente sani (o hanno un punteggio di rischio cardiometabolico basso) e ricadono in quei casi “paradosso dell’obesità”, mostrando una minore morbilità e mortalità di coetanei normopeso.
Significato clinico
Il BMI “è una misura grezza” che va integrato con altre indagini. Le tecniche di imaging (TAC o risonanza) in grado di individuare la localizzazione del grasso, oltre che la sua qualità, sono ancora molto costose, espongono a radiazioni e richiedono tempi lunghi di svolgimento.
Oggi, a costi accessibili, con una velocità di indagine rapida e in modo non invasivo e innocuo per il paziente, è possibile determinare la composizione corporea con l’impedenza (BIA).
La BIA, se condotta in multifrequenza, permette inoltre di distinguere l’acqua extracellulare dall’acqua intracellulare.
DS Medica, sulla base di 40 anni di esperienza nel campo della nutrizione clinica e della composizione corporea ha un’offerta piuttosto ampia.
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- La composizione corporeaLa composizione corporea è correlata allo stato nutrizionale e la sua valutazione è necessaria per progettare interventi dietetici efficaci.