Chetogenica nel long-Covid

Un caso clinico
cheto_covid19

L’obesità sarcopenica consiste nell’aumento del deposito di grasso e nell’infiammazione sistemica di basso grado, che esacerba il declino della massa e della forza dei muscoli scheletrici.
L’approccio dietetico e l’esercizio fisico rappresentano strumenti essenziali per ridurre il peso corporeo e preservare la massa e la funzione muscolare nei soggetti con obesità sarcopenica.

Il caso clinico

Un case report descrive gli effetti di un intervento dietetico, basato su una dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico (VLCKD) combinata con esercizio fisico, sulla composizione corporea, sui fattori di rischio cardiometabolico e forza muscolare in una donna con obesità sarcopenica, due settimane dopo ricovero per polmonite interstiziale bilaterale dovuta a COVID-19.

I ricercatori del Centro di Alta Specializzazione per la Cura dell’Obesità, Università Sapienza di Roma hanno prescritto un VLCKD (800 kcal/giorno) per sei settimane, con la seguente composizione di macronutrienti come percentuale relativa dell’apporto calorico: carboidrati 28 g (14,6%), olio d’oliva 20 g più 15 g di lipidi di altra fonte (38,7%) e proteine 85 g (46,7%). La paziente ha consumato quattro pasti al giorno, che contenevano proteine del siero di latte e vegetali derivate da soia, piselli o cereali, e una porzione di verdure a basso indice glicemico a pranzo e a cena. Ha assunto integratori di vitamine, minerali e acidi grassi omega-3 in conformità con le raccomandazioni internazionali (EFSA 2017).

In accordo con il Position Statement della Società Italiana di Endocrinologia (SIE), la paziente è stata attentamente e periodicamente monitorata mediante esame obiettivo (misure antropometriche, pressione sanguigna (BP), frequenza cardiaca, parametri di composizione corporea e analisi biochimiche).

La composizione corporea, la massa grassa corporea totale (FM) e la massa magra (FFM), utilizzando l’analisi dell’impedenza bioelettrica multifrequenza  al basale e alla fine del protocollo. Il dispositivo Human Im Touch registra l’impedenza a cinque frequenze (5, 10, 50, 100 e 250 kHz). Durante la BIA, i pazienti erano sdraiati in posizione supina. Tutte le misurazioni sono state eseguite sul lato destro del paziente. È stata utilizzata la tecnica dell’elettrodo tetrapolare standard a quattro superfici sul piede e sulla mano. L’esercizio fisico (IT) è stato guidato da un trainer collegato via Zoom.

La combinazione di VLCKD con IT ha portato a una riduzione di peso corporeo (110 vs. 94 kg), BMI (36,7 vs. 31,4 kg/m 2), BP (135/85 vs. 120/80 mmHg) e WC (110 contro 98 cm).

Nei parametri metabolici, si è osservata una riduzione dell’insulina a digiuno (12 contro 9 μUI/mL), della glicemia a digiuno (123 contro 92 mg/dL), dell’indice HOMA (3,6 contro 2,0), della creatinina (0,9 contro 0,73 mg/dL), trigliceridi (145 vs. 82 mg/dl) e colesterolo LDL (104 vs. 73 mg/dl) sono stati osservati da T0 a T6, con un parallelo aumento del colesterolo HDL (40 vs. 50 mg/dl) e della vitamina D (23 contro 29,6 ng/mL).

La perdita di peso media è stata di quasi il 14,5% del peso iniziale, con una riduzione della massa grassa (53,2 vs 38 kg) e una concomitante conservazione della massa magra (56,8 vs 56 kg).

A questi dati si associa il miglioramento della forza muscolare e delle prestazioni fisiche a T6.

Significato clinico

Questi risultati suggeriscono che un VLCKD, insieme all’allenamento fisico, è efficace nella protezione della massa muscolare e delle prestazioni fisiche e rappresenta un approccio riabilitativo fisico e metabolico attraente contro il long COVID.

Nei pazienti obesi, questo approccio dietetico migliora anche i profili lipidici e glicemici, con comprovati effetti protettivi cardiometabolici.

Bigliografia : Elisabetta Camajani, Alessandra Feraco, Sabrina Basciani 

mar 19 aprile 2022
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