Analisi della bioimpedenza rivela il rischio nutrizionale al momento del ricovero
Lo studio, condotto dai ricercatori del Baylor College of Medicine in collaborazione con i colleghi del Geneva University Hospital, ha avuto come obiettivo quello di analizzare l’associazione tra i valori forniti dall’esame della bioimpedenza corporea eseguito al momento dell’ammissione in ospedale e il rischio nutrizionale, la durata del ricovero e la probabilità di decesso a 30 giorni.
La valutazione dello stato nutrizionale si è basata sui modelli standardizzati Nutritional Risk Screening (NRS 2002) e Subjective Global Assessment (SGA) i quali permettono di stabilire in modo affidabile il rischio di complicazioni associate alla malnutrizione.
Gli autori hanno quindi riscontrato che il parametro angolo di fase assumeva valori decisamente inferiori nei pazienti rispetto al gruppo di controllo sano e si riscontrava inoltre una forte associazione tra il parametro e il rischio nutrizionale, la durata del ricovero e la mortalità dei pazienti.
Secondo i ricercatori l’analisi della bioimpedenza corporea rappresento un valido strumento per identificare i pazienti esposti ad un grave rischio nutrizionale al momento del ricovero.
Questa metodica fornisce infatti un quadro generale del livello di rischio in modo più rapido rispetto a quanto ottenibile con singoli esami approfonditi. In questo modo sarebbe possibile prevenire in parte le complicanze del ricovero riducendo così il tempo di permanenza in ospedale e il rischio di mortalità.
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