Termogenesi adattativa: un ostacolo nella lotta all’obesità
La difficoltà nel portare a termine un programma terapeutico per l’obesità o nel mantenere i traguardi raggiunti potrebbe nascondere una base fisiologica che va oltre la dedizione del paziente. Sempre più crescenti evidenze scientifiche hanno sottolineato l’esistenza di una risposta fisiologica nota come termogenesi adattativa che impedirebbe il superamento di una determinata soglia di progresso terapeutico o causerebbe, addirittura, una rapida perdita dei benefici acquisiti. In breve, si tratta di un adattamento dell’organismo che prevede una drastica riduzione dei processi che normalmente generano calore metabolico.
La revisione
Le implicazioni di questo fenomeno sosno state approfonditamente discusse in una review pubblicata sulla rivista International Journal of Obesity redatta dai ricercatori canadesi della Laval University di Quebec City. Questa riduzione della spesa energetica è dunque in grado di attenuare nel tempo l’impatto dei programmi alimentari restrittivi sul bilancio energetico, fino ad un punto in cui non sembra possibile un ulteriore riduzione del peso corporeo. L’argomento non manca tuttavia di controversie e punti di vista differenti.
A detta di alcuni ricercatori, tale riduzione nella spesa energetica sarebbe la mera conseguenza di una ridotta motivazione da parte dei pazienti nel priticare attività fisica durante il corso dei programmi terapeutici. Altre evidenze suggeriscono che gli individui caratterizzati da una maggiore riduzione nella termogenesi presenterebbero anche un maggiore appetito, e quindi questa situazione costituirebbe un ulteriore ostacolo nel raggiungimento degli obiettivi terapeutici.
Significato clinico
In ogni caso è fondamentale il continuo monitoraggio della terapia alimentare da parte dell’esperto in nutrizione. Il paziente non va lasciato solo e il trattamento deve considerarsi elastico e modificabile nel follow-up in funzione degli adattamenti fisiologici.
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Il metabolismo basaleIl metabolismo basale rappresenta la quantità di energia necessaria per mantenere i processi fisiologici in condizioni di riposo e digiuno.