Sindrome metabolica e indice glicemico
Le diete a basso indice glicemico giovano nel lungo termine, migliorando l’omeostasi metabolica e i parametri di composizione corporea.
Dall’osservazione di 2 gruppi di soggetti sovrappeso e obesi, ai quali si somministrava una dieta con indice glicemico basso LGL e una dieta con indice glicemico alto HGL, sono stati raccolti al tempo 0, dopo 3 mesi e dopo 6 mesi, i seguenti parametri: BMI, composizione corporea, circonferenza vita, profilo ematochimico e indice HOMA (indice del rapporto glicemia-insulina per la stima dell’insulinoresistenza). Al 6° mese il gruppo LGL, che aveva un intake medio di 1,360 ± 300 kcal/die conseguiva una riduzione di peso del 4,5%; mentre il gruppo HGL, con un apporto medio di 1,544 ± 595 kcal/die, mostrava una riduzione solo del 3%. Sempre nel gruppo LGL, inoltre, si notava una benefica variazione nei parametri correlati alla sindrome metabolica, quali: circonferenza vita (- 5%), massa grassa (-13%), colesterolo totale (-14%), indice HOMA (-10%) e colesterolo HDL (+35%).