Obesità sempre più pesante
Il tasso di obesità degli Stati Uniti per gli adulti è salito al 37,7%, rispetto al 32,2% di 10 anni fa, secondo un rapporto pubblicato dall’Agenzia Federale per la Salute Centers for Disease Control and Prevention (CDC).
Il report
Dopo quasi un decennio, sono le donne obese ad aumentare di più (38,3% vs 34,3%): nel 2003-2004, la prevalenza dell’obesità tra uomini e donne non era differente come ora.
Non è stata osservata nessuna diversità nei tassi di obesità tra i generi invece nei bambini e negli adolescenti: sembra che l’incidenza dell’obesità giovanile sia rimasta costante negli ultimi 10 anni. Nessun cambiamento è stato osservato infatti dall’indagine 2003-2004 a quella 2013-2014 per le età da 2 a 19 anni.
Tuttavia, i dati mostrano che quasi il 9% dei bambini in età prescolare, il 17% dei bambini da 6 a 11 anni, e il 20% degli adolescenti sono obesi. Numeri ancora troppo alti.
A seconda delle etnie, i numeri indicano che la prevalenza dell’obesità 2011-2014 era più bassa tra gli adulti non-ispanici asiatici (11,7%), seguiti dai bianchi non ispanici (34,5%), dagli ispanici (42,5%), e dai neri non ispanici ( 48,1%) adulti.
La più alta prevalenza di obesità è stata registrata tra le donne nere non ispaniche, al 56,9%, rispetto al 53% di 10 anni fa.
Forti sono le differenze tra le donne afro-americane e gli uomini (rispettivamente 56,9% vs 37,5%,) e le donne ispaniche e gli uomini (45,7% vs 39%, rispettivamente). Per i bianchi non ispanici, il tasso è del 35,5% (donne) contro il 33,6% per gli uomini.
Come atteso, l’obesità aumenta con l’età: gli uomini 40-59 (38,3%) hanno una maggiore prevalenza di obesità rispetto a quelli di età da 20 a 39 (30,3%). Nelle donne di età 40-59 la prevalenza di obesità è del 42.1% rispetto donne di età da 20 a 39 (34,4%).
Questi numeri sono molto lontani dall’obiettivo. Che sarebbe quello di ridurre l’obesità negli Stati Uniti al 30.5% entro il 2020. Ne avevamo parlato qui.
Il tasso globale di obesità infantile secondo questa indagine è ancora superiore all’obiettivo del 14,5% entro il 2020, mentre i bambini dai 2 ai 5 anni si distinguono tra i virtuosi in quanto la prevalenza di obesità è al di sotto del 9,4% obiettivo.
Pare quindi che le soluzioni attuate dal governo (in genere, sono stati tolti i distributori automatici dalle scuole e dai luoghi frequentati da ragazzi, si sono tassate le bibite zuccherate e i cibi grassi, si è intervenuti a livello di ristorazione collettiva scolastica, si è promosso l’allattamento al seno, l’aumento del movimento) non abbiano ancora dato i risultati sperati.
Malgrado l’aumento di qualità della dieta degli Americani, che nel 1999-2012 migliora da 39,9-48,2 (punteggio perfetto = 110), che ha evitato 1,1 milioni di morti premature e una riduzione del 8,6% dei casi di malattie cardiovascolari, permangono i divari molto ampi nelle prestazioni sanitarie tra i diversi gruppi socioeconomici.
E nel mondo, gli obesi/sovrappeso sono 2.1 miliardi.