Meglio poco sale, anche a Natale
In uno studio multicentrico condotto negli Stati Uniti d’America sono stati coinvolti, per tre mesi, 390 soggetti, divisi in tre gruppi, ai quali, a rotazione mensile, è stata assegnata una dieta con un contenuto di sale elevato, medio o scarso (rispettivamente, otto, sei e quattro grammi al giorno). In ogni gruppo una parte dei partecipanti ha ricevuto una dieta contro l’ipertensione (DASH), mentre al resto dello stesso gruppo è stata assegnata la dieta abituale.
Al termine dell’osservazione si è visto che la frequenza dei casi di mal di testa era simile nel gruppo che consumava elevate quantità di sale, o quantità intermedie o minori quantità e per entrambi i gruppi dieta DASH o dieta abituale. Per contro, si evidenziava un minor rischio dell’insorgenza di mal di testa nel gruppo che assumeva la quantità inferiore di sale, sia nei soggetti a dieta DASH, sia con la dieta abituale, sia nei controlli.
Secondo gli autori, in questa coorte di adulti, la ridotta assunzione di sodio era associata a un rischio significativamente inferiore di avere mal di testa, mentre i modelli alimentari non hanno avuto alcun effetto sul rischio di mal di testa. Un ridotto apporto di sodio nella dieta offrirebbe, quindi, un nuovo approccio per la prevenzione della cefalea.
- L’alimentazione e la nutrizioneAlimentazione e nutrizione sono concetti complementari; hanno lo scopo di mantenere lo stato di salute, svolgendo un ruolo di prevenzione.