Linee guida per i disturbi del comportamento alimentare
Il documento affronta la gestione di disordini con manifestazioni spesso opposte ma legati da un’eziologia multifattoriale comune. Numerosi elementi psicopatologici concorrono all’insorgenza di questi disturbi, siano essi l’anoressia, l’obesità o la bulimia, o forme incomplete o transitorie.
Si calcola su 100 ragazze adolescenti, 10 soffrano di un disturbo legato all’alimentazione. Di queste, almeno 2 di una forma grave. La difficoltà nel riconoscere la presenza dei disturbi è spesso determinata da una tendenza delle persone affette a nascondere inizialmente il disordine, e ritardare l’intervento di uno specialista. In Italia si assiste ad un aumento della diffusione dei disturbi del comportamento alimentare, con una tendenza sempre più elevata tra il sesso femminile, ma non delle forme più classiche – anoressia, bulimia – ma di forme più lievi e miste.
La nuova pubblicazione contiene precise indicazioni per la conduzione di studi epidemiologici, per le strategie di prevenzione dei disordini e sui modelli organizzativi per la loro gestione.
Complessivamente, questi elementi rappresentano un prezioso strumento di riferimento per i medici di medicina generale e specialistici, in quanto costituiscono l’opera più aggiornata sul tema dei disordini del comportamento alimentare nel nostro paese.
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Il comportamento alimentareIl comportamento alimentare è influenzato da diversi fattori quali: palatabilità del cibo, sensazioni di fame e sazietà, fattori psicologici, genetici…