In forma con frutta e verdura
La maggior parte degli studenti universitari non segue le raccomandazioni per l’assunzione di frutta e verdura, con un conseguente aumento della prevalenza dei fattori di rischio di malattie cardiovascolari (CVD).
Lo studio
Una collaborazione italo-spagnola ha confrontato la prevalenza dell’obesità e i biomarcatori dello stato metabolico tra studenti universitari italiani e spagnoli, in relazione al consumo di frutta e verdura.
I ricercatori hanno valutato il consumo di cibo, l’aderenza a una dieta mediterranea (MD), il livello di attività fisica (PA), la glicemia, il colesterolo totale, i trigliceridi e chetoni, la pressione sanguigna e la composizione corporea.
Tra i fattori di rischio CVD, solo il glucosio era significativamente più alto negli spagnoli (SP) e solo il 3,1% degli SP presentava chetosi. SP assumeva una percentuale maggiore di energia dal grasso.
Sebbene l’aderenza alla MD e il consumo di frutta e verdura non differissero tra italiani e SP, gli studenti che hanno consumato almeno quattro porzioni di frutta e verdura hanno mostrato valori di pressione e parametri metabolici migliori rispetto agli altri.
Esiste inoltre un’associazione tra consumo di frutta e attività fisica.
Gli studenti che hanno consumato più verdura che frutta hanno riportato un migliore profilo di composizione corporea e concentrazioni di glucosio inferiori.
Significato clinico
I ricercatori consigliano quindi, oltre all’attività fisica, il consumo di due porzioni di frutta e tre porzioni di verdura al giorno.
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