Fibrillazione atriale: l’obesità aumenta il rischio
L’obesità è associata al rischio di fibrillazione atriale di nuova insorgenza: interventi volti a promuovere il mantenimento di un peso normale potrebbero dunque risultare utili nel prevenire questa aritmia. Includendo però nell’analisi il diametro atriale sinistro rilevato ecocardiograficamente ed i fattori di rischio clinici, l’associazione fra indice di massa corporea (BMI) e rischio di fibrillazione atriale scompare. Nonostante il fatto che l’entità dell’associazione fra obesità e rischio di sviluppare fibrillazione atriale sia apparentemente modesta, le implicazioni per la salute pubblica di questa osservazione sono fondamentali, poichè l’obesità è un fattore di rischio potenzialmente modificabile e la fibrillazione atriale è fortemente correlata con l’aumento del rischio di ictus e morte.
- Disordini cardiovascolariI disordini cardiovascolari interessano cuore e vasi sanguigni; sono la principale causa di morte ma alcuni fattori di rischio sono prevenibili.