Dieta, successo prevedibile

Serve un buon motivo!
Chetogenica dal nutrizionista

Il successo della perdita di peso è molto variabile tra gli individui.
L’analisi dei cluster contribuisce allo sviluppo dell’intervento futuro riconoscendo questa variabilità individuale e identificando diversi modelli di perdita di peso.
Identificare i determinanti che distinguono tra questi modelli spiegherebbe la fonte della variabilità.

Lo studio

Per questo motivo è stato condotto uno studio come analisi secondaria dei dati del PortionControl @ HOME. Nell’ambito di questa ricerca, il peso di 175 adulti arruolati perché intenzionati a perdere peso è stato misurato a 0, 3 e 12 mesi e i potenziali determinanti sono stati auto-riportati utilizzando questionari validati a 0 e 3 mesi. I modelli di perdita di peso sono stati identificati in base alla variazione percentuale del peso durante la fase 1 (0-3 mesi) e la fase 2 (3-12 mesi) utilizzando l’analisi dei cluster. I determinanti sono stati valutati utilizzando la regressione logistica multinomiale.

I ricercatori hanno identificato tre pattern di perdita di peso:

  1. basso successo, dimostrando un basso risultato di perdita di peso,
  2. moderato successo, dimostrando una perdita di peso di successo in Fase 1 seguita da parziale recupero in Fase 2 e
  3. alto successo, dimostrando perdita di peso in Fase 1 seguita da perdita di peso continuata nella Fase 2.

Rispetto al modello di successo moderato, il pattern di successo basso era negativamente associato al potere del cibo al basale (cioè la spinta appetitiva a consumare cibo altamente appetibile) e alla modifica del comportamento del controllo delle porzioni (ossia l’uso di strategie comportamentali per controllare la quantità di cibo consumato)

Significato clinico

Concludono i ricercatori che i pazienti che danno minor peso all’appetibilità del cibo e non rispondono alle strategie per il controllo delle porzioni, difficilmente dimagriranno.
Sembra banale, ma qualche spunto per “motivare” i pazienti difficili si può trarre: probabilmente un approccio interessante sarebbe quello di spostare il potere del cibo dalla appetibilità alla salubrità degli ingredienti e al fatto che il contenuto nutrizionale sia più che sufficiente anche per porzioni minori rispetto a quelle di cibi poveri di nutrienti e non sani.

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Bibliografia : Eykelenboom M, van Stralen MM, Poelman MP, Steenhuis IHM

mar 13 novembre 2018
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