Declino della mobilità e AGE


I prodotti finali di glicazione avanzata (AGE) potrebbero essere silenziosi ma potenti alleati del declino fisico nella terza età. Una nuova ricerca, condotta su oltre 550 anziani, ha scoperto che l’accumulo di questi composti nel corpo è associato a una perdita significativa di forza muscolare, equilibrio e velocità nella camminata.
Cosa sono gli AGE?
Gli AGE (Advanced Glycation End-products) sono sostanze che si formano nel corpo attraverso reazioni non enzimatiche tra zuccheri e proteine, lipidi o acidi nucleici. Questi composti tendono ad accumularsi nei tessuti con l’avanzare dell’età, soprattutto se si segue una dieta ricca di zuccheri o cibi ultraprocessati, o in presenza di condizioni come il diabete.
L’accumulo di AGE può danneggiare cellule e tessuti, contribuendo a infiammazione cronica, rigidità articolare e declino della funzionalità muscolare.
Lo studio
Un team di ricercatori ha analizzato 552 anziani autosufficienti, misurando i livelli di AGE attraverso un semplice test non invasivo chiamato autofluorescenza cutanea (SAF). La mobilità è stata valutata con una serie di test fisici:
- Sit-to-Stand (STS) – forza degli arti inferiori
- Cammino di 4 metri – velocità dell’andatura
- Stare su una gamba sola (SLS) – equilibrio statico
- Timed Up and Go (TUG) – agilità e coordinazione
I risultati sono chiari: chi presentava valori elevati di AGE aveva prestazioni peggiori in tutti i test di mobilità. In particolare, il gruppo con il più alto accumulo (quartile Q4) aveva il doppio delle probabilità di avere risultati scarsi rispetto al gruppo con i livelli più bassi (Q1).
In particolare, livelli SAF superiori a 3,15 risultano associati a un rischio significativamente aumentato di declino funzionale.
Le correlazioni tra SAF-AGE e capacità motorie sono state statisticamente molto significative, anche dopo l’aggiustamento per altri fattori.
Significato clinico
Questo studio apre una nuova prospettiva nell’identificazione precoce del rischio di fragilità e perdita di autonomia negli anziani. I valori di SAF potrebbero diventare un utile strumento di screening, semplice e non invasivo, per individuare chi ha bisogno di interventi mirati per preservare la mobilità.
In sintesi: più AGE nel corpo, meno forza e stabilità nelle gambe. Ecco perché monitorarli potrebbe fare la differenza nell’invecchiamento sano.
Un messaggio per tutti: prevenzione a tavola
Poiché gli AGE derivano in gran parte dalla dieta e dallo stile di vita, ridurre il consumo di zuccheri semplici, cibi fritti e ultraprocessati, e favorire un’alimentazione ricca di verdure, frutta e cereali integrali, può aiutare a contenerne la formazione.



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