Correre allena la memoria. 2
Una ricerca di qualche anno fa, per esempio, aveva seguito per 5 anni 4.615 anziani canadesi in buona salute, mostrando il valore protettivo dell’attività fisica regolare.
Pochi anni dopo l’Honolulu-Asia Aging Study, ha monitorato per più di dieci anni migliaia di anziani residenti alle Hawaii e ha quantificato così il risultato: chi faceva a piedi più di tre chilometri al giorno aveva un rischio di sviluppare demenza inferiore agli altri del 40%.
Dall’Università del Kentucky arrivano altre ipotesi: fare movimento potrebbe ‘rallentare’ l’Alzheimer.
Lo studio
Il risultato di questa ricerca va nella stessa direzione di uno studio analogo tedesco su persone fra i 60 e i 77 anni. Dopo un programma di esercizi in palestra durato tre mesi, i pazienti hanno registrato un netto miglioramento della memoria.
La segnalazione dai sistemi strutturali (muscolare, connettivale, scheletrico e adiposo) ai sistemi endocrino-metabolici e immunitari e al metasistema cervello-psiche, è ampiamente documentata e si arricchisce di giorno in giorno.
Lo dimostra il ruolo di molecole di derivazione ossea che hanno effetti positivi sull’insulina e sul testosterone; e il ruolo dei cannabinoidi che, prodotti dal cervello in corso di attività muscolare, hanno effetti regolatori positivi sull’umore.
Significato clinico
E’ quindi plausibile che l’attività fisica sia un potente regolatore del network Pnei umano.
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