Attenzione all’endotossiemia metabolica
Uno studio francese ha cercato di chiarire l’eventuale condivisione di processi infiammatori tra diabete e obesità a partire dalle modificazioni della flora intestinale.
Il focus della ricerca è il liposaccaride LPS, uno dei costituenti della membrana esterna dei batteri Gram negativi, detto anche endotossina.
Infatti, la presenza di elevate quantità di endotossina nel sangue (proveniente dalla degradazione della ricca flora intestinale) scatena una reazione immunitaria di tipo infiammatorio che, nei topi dei francesi, ha promosso lo sviluppo di obesità, insulino-resistenza e diabete.
Questo, in sintesi, è quanto dimostrato dai ricercatori francesi che hanno precisato anche l’intervento di un particolare recettore, CD14, presente sia sulle cellule immunocompetenti ematiche e del fegato, sia su quelle del tessuto adiposo.
Inoltre si è verificato che inibendo in qualche modo la risposta infiammatoria si impedisce l’aumento del peso e lo sviluppo della resistenza insulinica, grazie alla soppressione dell’azione delle citochine che sono già note responsabili della down regulation dei recettori dell’insulina che esita nell’iperglicemia che sta alla base del diabete.
Nello stesso esperimento si è anche potuto osservare che una dieta ricca di grassi favorisce lo sviluppo della flora intestinale Gram negativa e, quindi, l’innalzamento dei livelli di endotossina nel sangue. Tutto questo nei topi.
E nell’uomo?
Il professor Amar promette a breve la disponibilità di dati anche per l’uomo, ma soprattutto auspica sviluppi pratici molto importanti. Forse ricorrendo all’impiego di probiotici si potrebbe efficacemente intervenire nella prevenzione dei disordini metabolici che stanno alla base del diabete e dell’obesità.