Asma e sovrappeso: meccanismi complessi regolano la risposta ai farmaci
Asma e sovrappeso sono due condizioni spesso legate. Tuttavia, esiste una vasta eterogeneità nei sintomi della patologia e nell’espressione di alcuni marker clinici e infiammatori. Anche il controllo farmacologico del disordine varia ampiamente tra soggetti adulti asmatici, ma i meccanismi responsabii della risposta individuale non sono ben chiari.
Secondo i ricercatori del National Jewish Health di Denver, Colorado, la ridotta espressione del recettore dei glucocorticoidi sarebbe responsabile di una minore capacità di controllo farmacologico del disordine in alcuni individui.
La severità della patologia respiratoria può infatti variare ampiamente per quanto riguarda la funzione polmonare ed altri sintomi e caratteristiche, tra questi il peso corporeo.
Lo studio
Nel presente studio gli autori hanno prodotto un’analisi di cluster libera non vincolata da ipotesi iniziali, suddividendo i pazienti in gruppi in base ad alcune caratteristiche patologiche. Il sistema non supervisionato ha definito quattro gruppi di pazienti moderatamente asmatici o con asma persistente su un totale di 250 individui. Questi gruppi erano distinti in base al valore dell’indice di massa corporea (BMI) e alla severità dei sintomi asmatici.
Due gruppi erano costituiti prevalentemente da soggetti asmatici obesi. Questi due cluster presentavano un’ampia variabilità riguardo rispetto all’età d’insorgenza dell’asma, i sintomi della patologia, il controllo farmacologico, la concentrazione di ossido nitrico esalato e l’iperresponsività bronchiale. Tuttavia la funzione polmonare, l’eosinofilia bronchiale, i livelli di IgE, leptina, adiponectina e proteina C reattiva erano piuttosto simili. Gli individui inclusi in questi cluster presentavano una ridotta espressione dell’isoforma dominante del recettore alfa dei glucocorticoidi. Questo dato correlava con una minore induzione dell’espressione dell’enzima MAP kinase phosphatase-1 (MKP-1) da parte del farmaco dexametasone.
Significato clinico
Lo studio ha permesso di individuare un meccanismo non precedentemente noto responsabile di una diversa risposta ai farmaci e quindi potenzialmente implicato nella severità del disordine.