Anoressia nervosa: la paura del peso

Gusti scorretti
La dieta ci cambia

Alla base dei disordini alimentari di tipo restrittivo, come l’anoressia nervosa, vi potrebbero essere alterazioni nella neurotrasmissione degli stimoli gustativi.

È probabile che le persone con anoressia nervosa abbiano risposte alterate nell’assunzione di cibo indotte dalle sollecitazioni gustative. Ovvero, la percezione gustativa è fisiologicamente diversa nelle condizioni di fame o sazietà. Nel soggetto anoressico potrebbe essere alterata a tal punto da stimolare l’interruzione dell’assunzione alimentare per paura di aumentare di peso. Lo studio ha osservato 12 donne anoressiche e 12 donne sane, in condizione di fame da digiuno prolungato, alle quali è stato somministrato pane e formaggio, sino al raggiungimento della sazietà, e poi una bevanda a base di latte e cioccolato. Lo score del potere saziante del pasto era stato acquisito mediante la scala di Likert. La risposta neuronale evocata dalla stimolazione gustatoria del cibo differiva tra le fasi di fame e di sazietà per entrambi i gruppi, ma le aree centrali coinvolte erano differenti tra i due gruppi. Ovvero, la stimolazione dell’amigdala e del corpo striato si verificava  solo nelle anoressiche. Tutto ciò avverrebbe a cominciare dai primi segnali evocati dalla visione del cibo stesso. Come presentare il piatto diventa allora essenziale. Un modello alimentare praticabile per le pazienti anoressiche dovrebbe, dunque, considerare che il colore del cibo ha il potere di evocare il rifiuto del cibo stesso.

 

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Fonti :

mar 5 aprile 2011
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