IA predice disturbi alimentari


La dipendenza da cibo non è solo una metafora per indicare un amore smisurato per snack e dolci: si tratta di una condizione reale, con tratti simili a quelli di altre dipendenze comportamentali e neurologiche, come quella da sostanze. Comprendere chi è più a rischio e perché, può fare la differenza nella prevenzione di disturbi più gravi, come quelli dell’alimentazione.
Lo studio
Uno studio recente condotto su oltre 700 studenti universitari ha cercato di capire se e come alcuni fattori fisici, nutrizionali e legati allo stile di vita possano predire la presenza di sintomi legati alla dipendenza da cibo. A supportare la ricerca è stato utilizzato anche un approccio innovativo basato sull’apprendimento automatico, una branca dell’intelligenza artificiale che analizza grandi quantità di dati per trovare schemi e previsioni.
Cosa hanno scoperto gli scienziati?
Dei 702 studenti analizzati (in gran parte donne, con età media di 22 anni), circa il 6,4% mostrava sintomi compatibili con la dipendenza da cibo, mentre l’8,1% era a rischio di disturbi dell’alimentazione. Tra i comportamenti osservati:
- Il 35,3% non praticava attività fisica
- Il 26,5% fumava quotidianamente
- Il 70,6% consumava alcol
- Il 2,9% faceva uso di droghe illecite
- Il 29,4% assumeva farmaci regolarmente
Dal punto di vista fisico, chi mostrava sintomi di dipendenza da cibo aveva:
- Indice di massa corporea (BMI) più elevato
- Circonferenza vita maggiore
- Percentuale di grasso corporeo più alta
- Un rischio significativamente maggiore di disturbi dell’alimentazione
Cosa prevede la tecnologia?
Utilizzando un modello statistico avanzato (e confermato dagli algoritmi di machine learning), i ricercatori hanno identificato tre fattori chiave in grado di prevedere con buona precisione la presenza di sintomi di dipendenza da cibo:
- Consumo di bevande non casearie, come caffè e alcolici
- Deficit di vitamina D
- Ampiezza della circonferenza vita
Questi fattori sembrano interagire tra loro, suggerendo che alimentazione, composizione corporea e carenze nutrizionali siano strettamente collegate al rischio di sviluppare comportamenti di dipendenza nei confronti del cibo.
Significato clinico
La possibilità di prevedere con precisione chi è a rischio permette interventi mirati e tempestivi. Non si tratta solo di migliorare l’alimentazione o fare esercizio fisico, ma di affrontare un problema complesso che coinvolge biologia, emozioni e ambiente sociale.
L’uso dell’intelligenza artificiale permette di esplorare combinazioni di fattori difficili da individuare con i metodi tradizionali, aprendo la strada a nuove strategie personalizzate per prevenire e trattare la dipendenza da cibo.



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