Troppe calorie nella pubblicità in TV
Secondo i risultati dell’indagine ‘In bocca al lupo’, presentati da Coop, gli spot che pubblicizzano alimenti ricchi di zuccheri, grassi e sali rappresentano il 36% della pubblicità.
L’indagine
Lo studio ha considerato 6 reti in Italia, le 3 reti Rai e le 3 Mediaset, nella fascia oraria 16.00-19.00, che è proprio la fascia protetta e dedicata ai programmi per i bambini.
Anche altri Paesi sono stati coinvolti nell’indagine; complessivamente 24 reti televisive in 11 Paesi Europei.
‘E’ la prima volta che si fa in Italia uno studio comparato di questa portata per capire il rapporto tra spot alimentari e percezione da parte dei bambini’ – ha spiegato Marina d’Amato, ordinario di sociologia all’Università di Roma Tre, che ha condotto la ricerca in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia.
Purtroppo, la situazione italiana appare peggiore della media europea. La Svezia, per esempio, trasmette solo un quindicesimo degli spot trasmessi in Polonia e circa un decimo di quelli trasmessi in Italia. Spagna, Gran Bretagna, Polonia e Portogallo, invece, programmano di utilizzare la pubblicità a scopo educativo.
Corrado Calabrò, Presidente Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha contestato i dati presentati, precisando che l’Authority europea non ha mai registrato una situazione così allarmante e che regolamentare le abitudini alimentari, seppure non adeguate, con divieti e proibizioni non è lo stesso che imporre il divieto di fumare.
Tuttavia, Calabrò porterà i dati all’esame dell’EFSA con l’impegno di maggiore attenzione.
‘La situazione – ha aggiunto Luigi Vimercati, Sottosegretario di Stato del Ministero delle Comunicazioni – è comunque grave’.
Infine, secondo Aldo Soldi, presidente Coop: ‘Non è facile capire se il bombardamento pubblicitario è il solo colpevole dell’aumento dell’obesità infantile, in ogni caso sono necessarie ulteriori revisioni delle normative’.
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