Il contributo dell’obesità alla fragilità cartilaginea

In participants with minimal baseline cartilage damage, the presence of high BMI, meniscal damage, synovitis or effusion, or any severe baseline MR-depicted lesions was strongly associated with an increased risk of fast cartilage loss. Patients with these risk factors may be ideal subjects for preventative or treatment trials.

L’obesità è considerata un fattore determinante nel processo di degenerazione della cartilagine articolare e nello sviluppo di alcune patologie infiammatorie degenerative ossee.

Un recente studio di produzione statunitense ha investigato i principali fattori di rischio per l’osteoartrite sulla base di osservazioni di natura demografica e rilevazioni MRI (magnetic resonance imaging), ed ha identificato l’elevato valore di BMI (body mass index) come unico fattore non-MRI responsabile della degenerazione articolare.

La cartilagine tibio-femorale è un tessuto connettivo elastico che riveste e protegge l’articolazione del ginocchio. Il danno cartilagineo in questa sede consegue generalmente all’eccessivo carico o utilizzo, a causa di insulto meccanico, disallineamento dell’articolazione o infiammazione.

L’osteoartrite, la forma più comune di infiammazione articolare, determina la progressiva degradazione del tessuto cartilagineo e può causarne la totale scomparsa, lasciando l’articolazione priva protezione. I capi articolari possono così entrare in attrito provocando ulteriore danno, forte dolore e perdita di mobilità.

Questa condizione può essere facilmente prevenuta o ritardata attraverso l’identificazione precoce dei fattori di rischio, ponendo quindi un freno alla disabilità che consegue alla perdita del tessuto protettivo.

Sono stati studiati 3026 soggetti di età compresa tra 50 e 79 anni a rischio di osteoartrite o con iniziali evidenze radiologiche della patologia, coinvolti nel Multicenter Osteoarthritis (MOST) Study.

L’analisi comprendeva 347 articolazioni danneggiate in 336 pazienti, di cui il 65,2% donne, con età media di 61,2 e BMI pari a 29,5 kg/m2 (sovrappeso, il valore raccomandato di BMI oscilla tra 18,5 e 25 kg/m2).

Frank W. Roemer, professore associato all’università di Boston, codirettore del centro di Quantitative Imaging del dipartimento di radiologia ed autore principale dello studio, ha sottolineato che i principali contribuenti alla perdita di cartilagine sono il danno basale cartilagineo ed altre tipologie di insulto al menisco (il tessuto protettivo cartilagineo a livello dell’articolazione del ginocchio) oltre alla sinovite (l’infiammazione della membrana articolare) e all’effusione (l’accumulo di fluido articolare).

L’eccessivo peso corporeo è stato indicato come principale condizione favorente la degenerazione cartilaginea: tutti i pazienti coinvolti nello studio hanno sviluppato ulteriori problemi articolari nei trenta mesi successivi di follow-up. Dallo studio è emerso che per ogni aumento di un unità nell’indice di BMI il rischio di riduzione cartilaginea aumenta dell’11%.

La riduzione del peso corporeo appare dunque una misura indispensabile da adottare per prevenire il danno articolare e per bloccare la progressione della patologia.

Bigliografia :

Fonti :

mer 13 gennaio 2010
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