Dopo il successo
Il mantenimento della perdita di peso dopo l’intervento sullo stile di vita ad alta intensità è la chiave per la salute cardiometabolica. Sono le conclusioni tratte dagli autori di uno studio su 2.420 ex partecipanti (età: 36 ± 1, indice di massa corporea: 38 ± 1), ad un programma di intervento della durata di 11-12 settimane intensivo per la perdita di peso (dieta + attività fisica).
Lo studio
Riosservati dopo 5 anni, coloro che avevano mantenuto la perdita di più del 10% del peso basale presentavano valori migliori rispetto a chi aveva ripreso qualche chilo o i chili li aveva recuperati tutti.
In dettaglio i parametri dei 3 gruppi:
indice di massa corporea (31 ± 1, 33 ± 2, 43 ± 2 kg / m2), composizione corporea (34 ± 2, 40 ± 1, 49 ± 1% di grassi), tessuto adiposo viscerale (0,8 ± 0,2, 1,7 ± 0,5, 2,4 ± 0,4 kg), i trigliceridi plasmatici (0.8 ± 0.2, 1.3 ± 0.4, 1.6 ± 0.3mmol / l), glucosio plasmatico (4.9 ± 0.1 , 5.9 ± 0.4, 5.9 ± 0.1mmol / L), Hb1Ac (5.1 ± 0.0, 5.6 ± 0.2, 5.8 ± 0.2%), contenuto proteico nel muscolo scheletrico di GLUT4 (1.5 ± 0.2, 0.9 ± 0.1, 1.0 ± 0.1 AU) ed esochinasi II (1,6 ± 0,2, 1,0 ± 0,2, 0,7 ± 0,1 AU), attività della citrato sintasi (155 ± 6, 130 ± 5, 113 ± 5μmol / g / min) e VO2max (49 ± 1, 43 ± 1, 41 ± 1 ml / min / FFM) (p <0.05).
Significato clinico
Presi insieme, questi dati indicano che la salute cardiometabolica è migliore nei partecipanti che hanno mantenuto la perdita di peso > 10% rispetto alla perdita di peso moderata e al riacquisto del peso.
L’obesità è una malattia cronica ma riuscire a tenerla sotto controllo si associa alla riduzione delle comorbidità connesse.
Il ruolo del nutrizionista va oltre il successo del calo ponderale: il paziente va seguito anche negli anni successivi per supportarlo nel tempo a mantenere il suo stato di benessere.
- Prevenzione cardiovascolareEsistono diversi fattori di rischio cardiovascolari; è quindi possibile intervenire su quelli modificabili per prevenire l’insorgenza di malattia.