Diabete 2: la dieta da associare ai farmaci


Una nuova speranza per chi soffre di diabete di tipo 2 arriva da uno studio scientifico che dimostra come sia possibile raggiungere la remissione della malattia attraverso un approccio integrato: farmaci specifici, alimentazione mirata ed esercizio fisico.
Lo studio
Il diabete di tipo 2 è spesso associato a sovrappeso e obesità, ma uno studio recente ha voluto indagare se si potesse invertire la rotta.
I ricercatori hanno preso in esame 61 adulti con obesità e una diagnosi recente di prediabete o diabete di tipo 2.
I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: uno ha seguito le cure standard (farmaci convenzionali e consigli sullo stile di vita), mentre l’altro ha ricevuto un trattamento intensivo che includeva anche farmaci ipoglicemizzanti con effetto dimagrante, una dieta ricca di proteine e attività fisica moderata.
Per il gruppo di trattamento standard, i ricercatori hanno somministrato la stessa terapia farmacologica del gruppo di trattamento intensivo e una guida allo stile di vita (a tutti i partecipanti è stato raccomandato di mettere in pratica i seguenti elementi: non bere bevande zuccherate, non assumere cibo prima di 4 ore dal sonno, assumere almeno 500 g di verdura al giorno, non mangiare fuori più di una volta alla settimana, fare almeno 30 minuti di esercizio fisico al giorno per 5 giorni alla settimana) per 12 mesi.
Oltre alla terapia farmacologica individuale convenzionale (i principali agenti ipoglicemizzanti includevano metformina, inibitori dei trasportatori di glucosio sodio-dipendenti di tipo 2 e agonisti del recettore del peptide-1 simile al glucagone), il gruppo di trattamento intensivo ha ricevuto una terapia supervisionata, che includeva un intervento dietetico e di esercizio fisico.
La dieta intensiva
Dopo aver escluso la disfunzione renale, ai partecipanti è stata prescritta una dieta ricca di proteine , con circa 500 kcal di calorie in meno rispetto al loro fabbisogno energetico giornaliero totale stimato. L’apporto energetico giornaliero totale è stato regolato periodicamente per raggiungere una perdita di peso di 0,5-1,0 kg a settimana. Tutti i partecipanti sono stati incoraggiati a pesare gli alimenti per garantire l’accuratezza dell’assunzione.
Durante la fase di perdita di peso di 12 mesi, a tutti i partecipanti è stato chiesto di registrare periodicamente un questionario dietetico di 3 giorni, registrando nomi, tipi e pesi degli alimenti, questionario analizzato dai dietologi.
I partecipanti hanno ricevuto chiamate di follow-up due volte a settimana e incontrato individualmente un dietista ogni due settimane/mese per valutare la loro aderenza al piano e fornire raccomandazioni per il miglioramento e il mantenimento del peso energetico obiettivo personalizzato.
Medici, infermieri, dietisti e fisioterapisti hanno gestito congiuntamente l’assistenza nel gruppo di trattamento intensivo. I medici hanno ridotto i farmaci ipoglicemizzanti sulla base dell’automonitoraggio della glicemia dei pazienti per ridurre il rischio di ipoglicemia. Quando la glicemia a digiuno è scesa a 7 mmol/L e la glicemia postprandiale al di sotto di 11,1 mmol/L, il dosaggio dei farmaci ipoglicemizzanti hanno potuto ridurre i farmaci. In questo studio, un valore di emoglobina glicosilata entro il 6,5% dopo 3 mesi dall’interruzione del farmaco può essere definito “remissione”.
Dietologi e fisioterapisti hanno adattato le prescrizioni dietetiche ed esercizi in base alla variazione di peso di ciascun soggetto.
Risultati sorprendenti
Dopo 12 mesi, quasi tutti i partecipanti hanno completato il percorso, ma i risultati sono stati molto diversi nei due gruppi:
- Nel gruppo intensivo, l’87% dei pazienti con diabete ha raggiunto la remissione, ovvero livelli di glicemia normali senza bisogno di farmaci. Anche tra chi era in fase di prediabete, il 73% è tornato a valori normali.
- Nel gruppo standard, i risultati sono stati molto più modesti: solo il 17% dei diabetici ha raggiunto la remissione, e appena l’8% dei prediabetici ha visto un ritorno alla normoglicemia.
Anche la perdita di peso è stata notevole: in media, chi ha seguito il trattamento intensivo ha perso quasi 20 kg in un anno, rispetto agli appena 1,5 kg del gruppo standard. Inoltre, sono migliorati significativamente altri parametri di salute, come la riduzione del grasso viscerale e del grasso epatico.
Significato clinico
Questo studio dimostra che un approccio mirato e intensivo può fare la differenza nella lotta al diabete di tipo 2. I farmaci con effetto dimagrante, se associati a una dieta ad alto contenuto proteico e a un’attività fisica sostenibile, possono portare alla remissione della malattia in una percentuale significativa di pazienti.
Un messaggio positivo per chi è all’inizio del percorso contro il diabete: la remissione non è un sogno impossibile, ma un obiettivo concreto con le giuste strategie.


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