La dieta senza glutine non fa dimagrire (e può fare male)
Mangiare senza glutine fa dimagrire? O fa ingrassare?
Il glutine è una sostanza tossica? Non va dato ai bambini piccoli per evitare che diventino celiachi da grandi?
Intorno al cosiddetto «gluten free» regna molta confusione. Complice anche la moda alimentare, oggi alla portata di tutti perché gli alimenti senza glutine di trovano ovunque, diffusa però già qualche anno fa da molte star come Gwyneth Paltrow, Victoria Beckham ma anche Rachel Weisz, Russell Crowe e Elisabetta Canalis che avevano adottato il regime alimentare senza glutine sostenendo che è salutare e fa dimagrire.
Ma è davvero così?
Un po’ di chiarezza ha provato a farla Norelle Reilly, esperta di gastroenterologia pediatrica alla Columbia University che ha pubblicato un’analisi fondata su tutta la letteratura scientifica disponibile sulJournal of Pediatrics, spiegando uno per uno tutti i (falsi) miti dei prodotti senza glutine, sottolineando come in realtà la scelta di questi alimenti può talvolta rappresentare un rischio per la salute.
Il mercato del «gluten free»
Norelle Reilly nel suo lavoro cita uno studio su 1500 americani che hanno scelto di eliminare il glutine, scoprendo che nella maggior parte dei casi non c’era alcuna ragione per giustificare il nuovo regime dietetico. Di certo il «gluten free» è un businness dal momento che solo negli Usa questo mercato è aumentato del 136% negli ultimi due anni (decisamente molto di più dei casi di celiachia), e lo stesso trend si registra in Italia. «Uno dei principali errori – scrive l’esperta – è pensare che la dieta “gluten-free” sia una scelta salutare senza svantaggi».
I rischi senza controllo medico
La dottoressa Reilly chiarisce prima di tutto che la dieta per un celiaco viene in genere seguita da un dietologo, che quindi assicura un’alimentazione bilanciata con tutti i nutrienti indispensabili per stare in salute. Inoltre i prodotti senza glutine contengono spesso più zuccheri e grassi di quelli tradizionali (anche per renderli più buoni). I rischi a cui si va incontro sono quindi l’aumento di peso, obesità, sindrome metabolica e insulino-resistenza se non c’è un accurato controllo medico che bilanci gli alimenti. È proprio il «fai da te» ad essere messo sotto accusa. Una dieta «gluten free» avverte ancora la dottoressa può causare carenze di vitamina B, folati e ferro. Infine, seguire un’alimentazione senza glutine senza sufficiente diversificazione espone a dosi maggiori di sostanze tossiche come arsenico (presente soprattutto nel riso) o mercurio.
Il glutine non è tossico
C’è anche un altro mito da sfatare: è cioé che molti credono che il glutine sia tossico e quindi dannoso per la salute. In realtà gli studi effettuati finora indicano il contrario: il glutine è una sostanza sicura, ad eccezione ovviamente per le persone che soffrono di celiachia che quindi non possono assimilarlo. Non ci sono inoltre prove che il consumo eccessivo di glutine possa innescare la celiachia mentre non c’è per ora un dato definitivo sul ruolo svolto dall’aumento dei cibi processati.
Glutine e bambini
Si è molto discusso negli ultimi anni sull’opportunità o no di esporre i bambini al glutine. Molti specialisti raccomandavano di evitarlo prima del termine del primo anno di vita, altri in seguito ne consigliavano un’esposizione precoce, anche intorno ai quattro mesi vi vita in fase di svezzamento. Dall’analisi di Reilly sembra però che l’esposizione precoce o tardiva non influenzi in nessun modo il rischio di sviluppare la celiachia.
Una strategia di prevenzione sbagliata
Spesso infine i parenti stretti di persone celiache scelgono di eliminare il glutine per evitare l’insorgere della malattia. Secondo la dottoressa Reilly si tratta di una scelta preventiva senza alcun supporto scientifico, anzi, renderebbe l’eventuale diagnosi di celiachia (che va eseguita mentre il paziente segue una normale dieta con glutine) molto difficile.
Il glutine non fa dimagrire
«Una dieta priva di glutine non ha di per sé effetti collaterali: non fa né bene né male» chiarisce il dottor Luca Elli, Responsabile del Centro per la prevenzione e la diagnosi della celiachia al Policlinico di Milano. «Di certo – aggiunge – non fa dimagrire come molti possono credere. Non esistono ragioni scientifiche che giustifichino l’eliminazione del glutine per persone che non sono celiache o non soffrono di sensibilità al glutine, anzi, in questo modo viene eliminata una proteina fondamentale della dieta Mediterranea. In realtà una persona può anche decidere di non mangiare il glutine, ma è cruciale la scelta degli alimenti che si usano in sostituzione perché da qui dipendono l’apporto calorico e il bilanciamento della dieta. È chiaro che se al posto di un bel piatto di pasta mangio un chilo di pancetta non solo ingrasserò ma comincerò anche ad avere qualche serio problema di salute».
Il glutine ha potere saziante
Sull’inutilità di eliminare il glutine senza un motivo medico è anche Andrea Ghiselli, ricercatore del CRA (Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in agricoltura). «Non mangiare glutine per chi è sano non ha senso. Il glutine è una proteina presente in molti cereali che, come tutte le proteine, ha un forte potere saziante. Per cui al contrario potrebbe aiutare a perdere peso. Il problema semmai è l’eccesso di carboidrati: eliminandoli dalla dieta indubbiamente si dimagrisce, ma vengono a mancare dei nutrienti importanti. Mangiando i prodotti senza glutine non si perde peso, tanto più che il riso, spesso usato dai celiaci invece della pasta, ha un indice glicemico superiore rispetto alla pasta. La moda della dieta senza glutine è nata dal fatto che celiachia e ipersensibilità al glutine sono molto diffuse e si è diffusa l’idea erronea che i prodotti senza glutine siano più sani degli altri. Tutto falso: le persone perfettamente sane che mangiano prodotti senza glutine non ne traggono alcun vantaggio, anzi si privano del piacere di mangiare un buon pane, una buona pasta o un buon dolce. Infatti il glutine, che trattiene acqua e aria, serve per la panificazione ed è responsabile della fragranza di pane e pizza. Nella pasta trattiene l’amido durante la cottura».