La nuova piramide alimentare

Secondo il Global Burden of Disease, i principali determinanti delle malattie croniche sono attribuibili a fattori di rischio come una scorretta alimentazione, un ridotto consumo di frutta e verdura, un elevato indice di massa corporea (BMI ≥25,0 Kg/m2), l’abitudine al fumo di sigaretta, un eccessivo consumo di alcol e un basso livello di attività fisica.
La letteratura scientifica degli ultimi decenni mostra che l’aderenza alla Dieta Mediterranea (DM) correla con una minor esposizione al rischio di malattie croniche, tra le quali si annoverano l’obesità, le malattie cardiovascolari, il diabete, le malattie renali croniche, le malattie infiammatorie intestinali, l’osteoporosi, la sarcopenia, le malattie neurodegenerative e diverse tipologie di tumori.
Negli ultimi 30 anni, a seguito di nuove evidenze scientifiche emerse da studi clinici ed epidemiologici, sono state proposte diverse tipologie di piramidi alimentari che rappresentano graficamente i principi della Dieta Mediterranea. Contestualmente, le preoccupazioni sull’impatto ambientale del sistema alimentare hanno spinto verso la necessità di aggiornarne la struttura e le frequenze di consumo dei vari gruppi alimentari.
La prima piramide alimentare della dieta mediterranea è stata presentata nel 1995 in un articolo di Walter Willett e di altri ricercatori della Harvard School of Public Health. Recentemente, a Febbraio 2025, è stata pubblicata una nuova piramide alimentare sviluppata dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU). L’aggiornamento nasce dal ruolo preventivo della Dieta Mediterranea nei confronti delle malattie croniche.
Dunque, la nuova piramide alimentare risulta essere così strutturata:
- Consumo giornaliero. Alla base della piramide sono posizionati gli alimenti di consumo quotidiano, suddivisi in due blocchi principali. La sezione inferiore include la frutta, la verdura e l’olio EVO in quanto alimenti cardine della DM. Da notare che l’olio EVO – con i principi attivi ad azione antiossidante e antiinfiammatoria come l’oleocantale, i polifenoli e i tocoferoli – assume una posizione centrale nella piramide in qualità di prodotto storico della tradizione mediterranea e il cui utilizzo è stato associato a un ridotto rischio di malattie cardiovascolari. A seguire, nel blocco superiore, i cerali come pasta, riso e pane con l’indicazione di prediligere la versione integrale in quanto fonte di fibre, vitamine e composti bioattivi. Si suggerisce di associare ai cereali le verdure e i legumi, come da tradizione. A lato dei cereali, si posiziona la frutta secca, il cui consumo regolare risulta avere benefici poichè fonte di acidi grassi polinsaturi, vitamine, minerali e sostanze bioattive. Allo stesso livello, si osserva il gruppo di latte e derivati, prediligendo – ove necessario – il latte e lo yogurt parzialmente scremati per un maggior controllo dei livelli di grassi saturi assunti. Diversamente dalla precedente versione, il formaggio è stato posizionato nella seguente sezione.
- Consumo settimanale. In tale blocco si trovano le fonti di proteine animali e vegetali, anche in questo caso separate in due settori distinti. Nella sezione inferiore si collocano legumi, pesce e latticini freschi (come ricotta e mozzarella). La frequenza di consumo consigliata per i legumi è di 3-4 volte a settimana. Incrementare l’assunzione di legumi apporta benefici in termini di salute e di sostenibilità ambientale. I legumi riducono le concentrazioni sieriche di colesterolo LDL e la pressione sanguigna. Il consumo di pesce, invece, assicura l’assunzione di acidi grassi omega-3 e la frequenza consigliata è di circa 2 o 3 porzioni (150 g) a settimana. La sezione superiore, nel consumo settimanale, è occupata da formaggi a pasta dura, carni bianche, uova e Queste ultime sono state spostate dal consumo quotidiano al consumo settimanale per favorire il controllo sui livelli ematici di glucosio postprandiale, evitare l’incremento ponderale e limitare l’esposizione al rischio di diabete di tipo 2. Per tale ragione non vengono considerate al pari dei cereali.
- Consumo occasionale. All’apice della piramide si collocano le carni rosse e lavorate, i prodotti ad elevato contenuto di zucchero come dolci, bevande zuccherate, biscotti, snack e caramelle. L’apporto di zuccheri totali deve essere pari o inferiore al 15% dell’energia totale, corrispondente a 75 g/die in una dieta da 2000 kcal.
Sale, alcol e zucchero sono posti a lato della piramide, con l’indicazione “the less the better”, così da porre l’attenzione sull’importanza di moderarne l’assunzione. Considerazioni analoghe vengono proposte nel caso di caffè, ginseng e altre bevande per i quali si consiglia un consumo moderato “Discretionary (with moderation)”.
La piramide risulta essere allineata con le raccomandazioni della FAO e dell’OMS e offre una guida completa per adottare uno stile di vita alimentare equilibrato e sostenibile, preservando le tradizioni culturali, come da indicazioni poste alla base della piramide dove si sottolinea l’importanza di un’adeguata idratazione, della convivialità e dell’attività fisica regolare, della scelta di prodotti locali e rispettosi della stagionalità, con l’obiettivo di limitare il più possibile gli sprechi alimentari.
Dunque, si tratta di un valido strumento da consultare per effettuare delle scelte quotidiane volte alla tutela del benessere e della salute della collettività, nonché del singolo individuo.
Attraverso il Software di Terapia Alimentare Dietosystem è possibile elaborare una dieta personalizzata con il corretto apporto di macro e micro-nutrienti, secondo i principi della Dieta Mediterranea. Il Software è aggiornato secondo le più recenti evidenze scientifiche riportate nell’ultima revisione dei LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana, Agosto 2024).
Per concludere, è disponibile la possibilità di scegliere tra ricette tipiche della tradizione italiana, con una Banca Dati suddivisa per regione a tutela del prodotto locale e della stagionalità degli alimenti. In questo modo il paziente sarà incentivato a seguire un piano alimentare ancor più personalizzato sulle proprie abitudini alimentari e tradizioni culturali. Inoltre, il Software Dietosystem fornisce una lista della spesa elaborata a partire dagli alimenti proposti nell’elaborato così da supportare il paziente a livello pratico nella gestione di un piano alimentare settimanale o mensile, limitando il rischio dello spreco alimentare.
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Bibliografia