glossario

E’ necessario innanzitutto che venga predisposto un ambiente in cui possano restare solo il paziente e il medico operante.

Questa stanza deve essere in penombra e deve essere priva di oggetti che possano distrarre, o attirare l’attenzione del paziente. Il soggetto verrà fatto sdraiare su di un lettino in posizione supina, affinchè si rilassi il più possibile.

Quando si ritiene che il paziente sia a suo agio, si applica il boccaglio respiratorio, o la canopy, in modo che i gas espirati siano raccolti e convogliati ai rispettivi analizzatori.

 

Solo una piccolissima quota di gas espirati viene convogliata agli analizzatori, mentre il resto viene rimandato all’esterno del calorimetro nell’aria ambientale.

Il gas espirato viene di norma analizzato ogni minuto (esistono apparecchi che possono adottare intervalli inferiori, per esempio 20 secondi), per calcolare il dispendio calorico riferito alle 24 ore.

Gli strumenti più sofisticati sono in grado di segnalare i dati più attendibili (quelli in stato di equilibrio) cioè i valori che non si discostano l’uno dall’altro più di 50 – 100 kcal.

Per esempio, vengono eliminati dal referto finale i valori di VO2, VCO2 e QR che mostrano oscillazioni maggiori al 10%.

 

L’operatore deve controllare che le oscillazioni rimangano inferiori al 5% e controllare che i valori di metabolismo mostrino una certa costanza per almeno 5 minuti. Se non si riesce a raggiungere questa condizione in 30 minuti si rende necessario ripetere il test.

Qui per approfondire la strumentazione per la calorimetria