La calorimetria indiretta è una metodica che misura i gas respiratori: l’ossigeno (O2) di un determinato volume di aria inspirata e l’anidride carbonica prodotta (CO2). La calorimetria indiretta si basa sul principio che, nell’organismo, l’ossidazione dei nutrienti porta ai prodotti finali CO2, Acqua ed Urea.
Poi, per risalire al dispendio energetico, esistono diverse equazioni che mettono in rapporto il consumo di ossigeno e i prodotti finali con le calorie. Le equazioni si basano sulla misura dell’O2 (VO2) e della CO2 (VCO2) e sulla stima dell’escrezione urinaria.
Esse presentano la seguente formula: kcal = a VO2 + b VCO2 – c N
(dove a, b e c sono coefficienti che dipendono dal tipo di substrato ossidato, cioè dai macronutrienti ossidati)
Nella formula, è comunque il volume di ossigeno consumato a determinare in massima parte la spesa energetica: un errore del 10% nella misurazione dell’ossigeno comporta un errore del 7% nelle calorie stimate; mentre un errore del 10% nella misurazione dell’anidride carbonica produce un errore del 3% e un errore del 100% nella valutazione dell’azoto crea un errore solo del 1%.
Possedere un ottima precisione nella misura di O2 è quindi il requisito principale per un valido calorimetro.
Si stima che l’accuratezza degli strumenti portatili e ambulatoriali oscilli tra il +4% e il -2%.