Sarcopenia e vertigini


Un’alterazione della composizione corporea, in particolare la sarcopenia, potrebbe essere associata a un aumentato rischio di vertigini con disfunzione vestibolare (VD). È quanto emerge da un ampio studio trasversale condotto nell’ambito della Korean National Health and Nutrition Examination Survey, che ha analizzato oltre 9.600 adulti.
Lo studio
Lo studio ha coinvolto 9.682 soggetti di età superiore ai 40 anni, classificati in tre gruppi sulla base di:
- questionario sulle vertigini,
- test di Romberg modificato, esame neurologico che valuta equilibrio e propriocezione (percezione del corpo nello spazio) misurando la stabilità posturale in diverse condizioni sensoriali.
I partecipanti sono stati suddivisi in:
- soggetti con vertigini associate a disfunzione vestibolare (VD),
- soggetti con vertigini senza VD,
- controlli senza vertigini.
La valutazione della composizione corporea ha riguardato massa muscolare, massa ossea e massa grassa.
L’analisi di regressione multivariata ha mostrato che la sarcopenia è significativamente associata alle vertigini con disfunzione vestibolare:
- rispetto alle vertigini senza VD:
OR 1,65 (IC 95% 1,09–2,49; p = 0,017) - rispetto ai controlli:
OR 1,92 (IC 95% 1,28–2,88; p = 0,002)
Non sono invece emerse differenze significative tra i gruppi per quanto riguarda:
- massa grassa,
- contenuto minerale osseo.
Significato clinico
I dati suggeriscono che la perdita di massa muscolare possa rappresentare un fattore di vulnerabilità nei soggetti con disfunzione vestibolare. Pur non consentendo di stabilire un nesso causale, lo studio rafforza l’importanza del:
- mantenimento della massa muscolare attraverso una nutrizione adeguata,
- promozione dell’attività fisica, come strategie potenzialmente utili per migliorare l’equilibrio e ridurre il rischio funzionale nei pazienti con vertigini associate a VD.
La sarcopenia risulta significativamente associata alle vertigini solo nei soggetti con disfunzione vestibolare, mentre non emerge nei soggetti con vertigini “non vestibolari”. Questi risultati sottolineano la necessità di un approccio multidisciplinare che integri valutazione nutrizionale, attività fisica e gestione otoneurologica.
Sono necessari studi longitudinali per chiarire i meccanismi causali e il potenziale ruolo preventivo degli interventi nutrizionali.

BIA in multifrequenza e sarcopenia
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