Il comportamento alimentare

La regolazione del comportamento alimentare si presenta come un quadro estremamente complesso. È noto che l’ipotalamo (SNC – sistema nervoso centrale) ha un ruolo primario nella regolazione dell’assunzione di cibo, ma a questo quadro così complesso partecipano anche strutture nervose periferiche.
Le strutture nervose centrali ricevono afferenze dalla periferia (SNP – sistema nervoso periferico), sotto forma di stimoli nervosi attraverso il nervo vago, stimoli metabolici ed endocrini, che lo informano dello stato nutrizionale dell’organismo.
L’insieme delle strutture ipotalamiche e del tronco encefalico connesse con il controllo del comportamento alimentare può essere considerato un grande sistema per la ricezione ed elaborazione di informazioni sullo stato nutrizionale, in base alle quali modulare l’assunzione di cibo.
I sistemi di controllo del comportamento alimentare presentano ampie connessioni con le vie gustative centrali. Il gusto del cibo, insieme a olfatto, vista e tatto, influisce sul comportamento alimentare. In generale, si mangia quando l’assunzione di cibo è piacevole, e si smette di mangiare quando assumere ulteriormente cibo non è più piacevole. La piacevolezza dipende innanzitutto dalla palatabilità, e quindi dalle stimolazioni gustative, olfattive, tattili e visive indotte dal cibo. La palatabilità è però modulata dalle sensazioni fisiologiche di appetito, fame e sazietà, dallo stato emotivo, e dai fattori culturali come ad esempio le abitudini alimentari.
Il comportamento alimentare è quindi influenzato dalle sensazioni fisiologiche di appetito, fame e sazietà ma anche dalle abitudini alimentari, da fattori di ordine psicologico quali l’atteggiamento verso il cibo, la preoccupazione per la forma del corpo e i fenomeni di perdita di controllo e da fattori genetici e patologici correlati, come malattie endocrine e metaboliche.
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